Giacomo Luridiana: “Da qui ad ottobre usciranno altri 4 singoli. Vorrei collaborare con Fabri Fibra”

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Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Giacomo Luridiana, un giovane cantautore. “It’d be lovely” è il suo ultimo singolo.

Come ti sei avvicinato al mondo musicale?

Da piccolo cercavo modi per esprimermi creativamente, come tutti i bambini, e ho iniziato a scrivere poesie attorno ai 10 anni. Poi mio zio mi ha regalato la sua vecchia chitarra e parole e musica hanno iniziato a mescolarsi. La scintilla definitiva, però, l’ha innescata Bruce Springsteen. Da bambino mia mamma mi faceva ascoltare un sacco di sue canzoni in macchina, poi per qualche tempo l’ho un po’ dimenticato, ma attorno ai 17 anni ho ripreso ad ascoltarlo quasi ossessivamente e rituffarmi nel suo mondo mi ha fatto capire che fare musica era l’unica cosa che volevo.

Suoni sia la chitarra classica che quella acustica, com’è sbocciata la passione per questo strumento?

In realtà da piccolo se avessi dovuto scegliere avrei scelto il piano, lo trovavo più pulito, più “perfetto” in un certo senso. Ma mio zio suona la chitarra e quando me l’ha regalata ho iniziato a rivalutarla come strumento. Proprio la sua imperfezione la rende uno strumento estremamente umano secondo me, che non ha l’estensione né il timbro cristallino di altri strumenti, ma che ti lascia esprimere con una libertà incredibile.

“It’d be lovely” è il tuo nuovo singolo. Puoi presentarlo?

E’ una ballata folk che parla delle ansie e delle insicurezze di diventare grandi, di non sapere chi siamo o cosa ci rende noi stessi e di sentirsi spaesati e senza uno scopo.

Progetti in cantiere? 

Da qui a ottobre usciranno altri 4 singoli, nel frattempo sto lavorando ad un album di pezzi che ho scritto nell’ultimo anno e facendo una cernita di altre canzoni più recenti per dei lavori successivi. In autunno voglio portarle tutte sui palchi e per strada e raggiungere quante più persone possibile sperando di lasciar loro qualcosa di bello con la mia musica.

Un artista con cui ti piacerebbe collaborare?

Anche se facciamo generi completamente diversi, dico Fabri Fibra. Per me è un genio a livello poetico. Poi certo, il sogno più grande è Bruce Springsteen.

Cos’è per te… (citando il nostro sito)… “Uno spettacolo nel cassetto”?

Il primo concerto che ho visto di Springsteen. Era il giorno del mio diciottesimo compleanno, a San Siro con mia mamma. Sarà durato circa 3 ore e l’adrenalina non mi è scesa per un secondo, è stato un vortice di mille emozioni diverse che mi porto ancora dentro.

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