Oggi vi presentiamo NYO, all’anagrafe Antonio Sorrentino, autore e compositore. “Tutto finisce” è il suo ultimo singolo.

Ciao Antonio, come mai hai scelto di rinascere con il progetto “NYO”?
NYO nasce dalla voglia di tornare a scrivere e a fare musica. Dopo un paio di anni di incertezze, ho avuto modo di guardarmi dentro e riflettere e ho capito che questa era la strada che dovevo riprendere. Cosi ho creato NYO, un nome che rimanesse fedele con il mio anagrafico, ossia Antonio e che racchiudesse, quindi, le mie esperienze, i miei dolori e le mie gioie.
Ho voluto anche giocare con dei nomi in spagnolo, data la mia passione per questa cultura: N per navegante (navigante), Y per Yermo (luogo disabitato, deserto), O per Obrero (operaio). Sono l’operaio di me stesso, del mio luogo disabitato, un luogo dove iniziare a costruire insieme.
Il ricordo più bello legato all’esperienza ad Amici con la tua band, i Metrò?
Sicuramente il momento prima della consegna della maglia che attestava l’entrata nel programma. Eravamo stanchissimi, venivamo da giorni estenuanti di provini. E quando si accese quel faro su di me con Maria di fronte che disse “maglia”, ricordo un’esplosione di gioia e corsi per abbracciarla. Spero di non averla stretta troppo.
“Tutto finisce” è il singolo apripista. Puoi parlarne?
Durante la quarantena, in un momento di difficoltà per noi artisti, ho iniziato a insegnare lingue straniere in una scuola media. Mi sono trovato a confrontarmi tutti i giorni con questi ragazzi giovanissimi, per cui, ho vissuto in prima persona tutte le loro sensazioni, emozioni, dolori, speranze…
Questo mi ha spinto a chiedere proprio al popolo del web di raccontarmi le loro storie, e, mi sono reso conto che siamo tutti legati da un filo invisibile. È stato un lavoro molto stimolante incastrare tutte queste storie, come fossero un puzzle, dando un tocco di flamenco e reggaeton, stili musicali al quale mi sto approcciando.
Progetti in cantiere?
E’ uscito il videoclip di “Tutto finisce” che mi vede in prima persona danzare. Danza, che rappresenta un’altra mia passione e che ho avuto modo di curare negli anni. Ho tanto da dare e mi piace pensare a un percorso solo in salita. Ho scritto tanto, anche in lingua spagnola. Mi piacerebbe un lancio internazionale. Si, è uno dei miei più grandi sogni. Di certo posso dirti che ora non si torna più indietro.
Cos’è per te… (citando il nostro sito)… “Uno spettacolo nel cassetto”?
Quando leggo “nel cassetto” mi vengono in mente tutte le canzoni, sogni, che nel corso degli anni ho inserito nel mio di cassetto. E che piano piano sto aprendo per cercare di realizzarli. Mi vengono in mente migliaia di emozioni, paure, dolori e gioie, racchiuse, lì, in quel cassetto che custodisco con tanta premura.