Le rose e il deserto: “Il progetto rispecchia la mia doppia anima. Mi piacerebbe un tour…”

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Le rose e il deserto, all’anagrafe Luca Cassano è un cantautore classe 1985. “Io non sono sabbia” è il suo ultimo ep, nel marzo del 2021 è uscita “Poesie a gettoni vol.1”, la sua raccolta di poesie.

Come ti sei avvicinato alla musica? Perchè “Le rose e il deserto”?

Sono stato avvicinato alla musica da ragazzino, più o meno alle scuole medie. Mio padre ascoltava tanta musica classica e aveva piacere che i suoi figli studiassero musica, perciò per un po’ di anni ho studiato pianoforte e chitarra classica. Ma a me di imparare solfeggio e armonia proprio non interessava (quanto me ne pento ora!). Quindi abbandonai abbastanza presto. Mi sono riavvicinato spontaneamente alla musica nel 2014, in un periodo di grandi cambiamenti nella mia vita. Ho trovato in essa un potentissimo strumento di sfogo e di socialità.

Per quanto riguarda il nome: avevo voglia che il progetto rispecchiasse un po’ la doppia anima della mia scrittura: da un lato le mie canzoni sono molto intime e sentimentali, spesso malinconiche, e questo rispecchia il mondo delle rose; dall’altro lato, a volte viene fuori qualche canzone più arrabbiata, che rispecchia il mondo del deserto.

“Io non sono sabbia” è il tuo ep d’esordio. Qual è il suo filo conduttore? L’emozione del primo EP…

“Io non sono sabbia” contiene cinque canzoni che parlano di me, delle mie paure, delle mie esperienze, del mio rapporto con i miei genitori. Penso che sia un disco molto intimo e personale. Nonostante questo, la speranza è che sia sufficientemente “ampio” da poter muovere sentimenti in tutti gli ascoltatori. Se a chiunque ascolti una di quelle cinque canzoni riesco a strappare una lacrima, un sorriso, o in generale, un’emozione, allora il mio lavoro l’ho fatto bene. 

Le emozioni “da pubblicazione” sono state tante. Sicuramente orgoglio, perché tante o poche che siano, le cinque canzoni che stanno dentro “Io non sono sabbia” sono in ogni caso un passo importante nella mia vita, sia artistica che personale. Anche tanta “ansia da prestazione”: quando decidi di fare i conti col pubblico, che sia con un singolo, con un EP o con un intero album, non puoi più tornare indietro, non puoi più nasconderti e devi cominciare a fare le cose sul serio.

Tre aggettivi per definire la sua musica…

Spero evocativa, sicuramente malinconica, come molto spesso sono io, e cantautorale che è un aggettivo che fortunatamente oggi sta tornando di moda!

Un duetto che sogni…

Giorgio Canali… dove devo firmare?!

Cos’è per te… (citando il nostro sito) …”uno spettacolo nel cassetto”?

Mi piacerebbe tantissimo fare un tour di house concerts. Penso che la dimensione salotto, pochi amici intimi, qualche bottiglia di vino sia perfetta per i miei concerti chitarra e voce…

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