Oggi vi presentiamo un cantante, Giovanni Usai, ha iniziato ad appassionarsi a quest’arte già da bambino.

Da quanto tempo ti occupi di musica?
Da quando avevo 11 anni ero all’Isola di La Maddalena.
Quale è stata la spinta che ha fatto sì che iniziassi a creare musica?
Sicuramente l’amore.. il bisogno di esorcizzare le emozioni.
Raccontaci del tuo ultimo progetto discografico
Un parto lungo, doloroso ma le bambine che sono nate mi danno la sensazione che sono esattamente l’espressione di ciò che volevamo.
Spiega con 3 aggettivi il tuo stile musicale.
Irriverente, malinconico e penetrante.
In quale stato di salute riversa oggi la musica italiana a tuo parere?
Intubata… in rianimazione. La musica c’è, manca l’interesse per far crescere la nuova musica ma ci sono degli angeli.
Cos’è per te… (citando il nostro sito)… “Uno spettacolo nel cassetto”?
Sarebbe andare a Sanremo. Lì piangerei oppure farei una pernacchia a un po’ di gente.