Sabba: “Progetti? Un nuovo singolo. Un disco. Tanti live. Farei un bis con Leali”

Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Sabba. vincitore di The Winner Is, talent canoro condotto da Gerry Scotti su Canale 5 e finalista (2° posto) insieme ai TheSuper4 a XFactor Romania, dove l’audizione di Caruso è diventata virale grazie a XFactor Global (oltre 10 milioni di views). “Loop” è il suo nuovo singolo.

Com’è sbocciata la tua passione per la musica?

Facevo il ballerino con la Federazione Italiana Danza Sportiva. Ero a Blackpool in UK con la mia squadra italiana, in classe A, praticamente dopo quella competizione internazionale avrei avuto tutti i titoli per cominciare a fare l’insegnante di danza. Avevo solo 18 anni. Mentre ballavo lo slowfox, il tango, il valzer inglese o viennese, il quickstep, ricordo nitidamente che cantavo le canzoni su cui mi esibivo. Era più forte di me. Non mi bastava solo muovermi col corpo, volevo essere io l’interprete di quelle canzoni. Così, un po’ perché mio padre faceva il cantante, un po’ perché il mio migliore amico al liceo, sassofonista amante del jazz, mi aveva fatto scoprire il blues, compro la mia prima chitarra e comincio a scrivere. Ho incontrato poi Franco Del Prete (batterista The Showmen, batterista e autore di Napoli Centrale, ma anche De Crescenzo, Gino Paoli e tanti altri) il quale mi dice che la mia voce gli ricorda molto quella di Mario Musella e mi coinvolge nel progetto Sud Express. Quella esperienza mi ha insegnato tutto quello che avevo bisogno di sapere per cominciare a muovere i primi passi nella musica, fino a diventare, oggi, un professionista.

L’esperienza che ti è rimasta maggiormente nel cuore? Perché?

“Caruso” con TheSuper4, pochi mesi fa, sul palco di XFactor Romania. Perché mi sono emozionato al punto da versare lacrime sul palco durante la performance. Perché quella emozione strabordante ha connesso altre anime alla mia. Perché mentre la cantavo pensavo a quanto sia importante lasciare andare le emozioni e vivere l’affetto, il bene, l’amore, senza remore, senza difese, senza paure. Perché è stata pubblicata da XFactor Global diventando virale, portandoci in tendenza su Youtube e regalandoci una platea di followers da tutto il Mondo. Perché mi ha insegnato ancora una volta che l’autenticità delle nostre emozioni, vince sempre su tutto.

“Loop” è il tuo ultimo singolo. Qual è la sua genesi? Puoi parlarne?

Era una notte insonne. Mi sveglio, scrivo di getto delle parole che servono a me stesso come incoraggiamento. C’è anche un flusso di coscienza nel quale cito i Velvet Underground e Battisti, perché li stavo ascoltando in quel momento. Poche ore dopo sento il mio amico Joe Romano (cantautore) e gli parlo di quella esperienza. Gli giro la bozza del testo e lui comincia a metterci degli accordi. Ci siamo sentiti per ore, intanto che gli mandavo indicazioni e reference per portare la composizione sempre più nella mia direzione. È stato poi Massimo D’Ambra, producer del brano, insieme a MustRow e alla sua Fender Clapton Signature, a dare il vestito che volevo al brano. La cosa meravigliosa è stata che una volta uscita, la canzone è diventata di tutti. La gente l’ha fatta propria. È nata come uno sfogo motivazionale per me stesso, è diventata poi un inno, una preghiera universale.

Una collaborazione che sogni?

Farei volentieri un bis con Fausto Leali, dopo l’esibizione in finale a The Winner is su Canale 5, ma sogno anche di cantare con Zucchero Sugar Fornaciari. Se andiamo fuori dalla nazione invece, i miei sogni sono due: Rag’n’Bone Man e Gregory Porter. Con loro duetterei volentieri.

Progetti futuri?

Un nuovo singolo. Un disco. Tanti live. Da solista, con Gli Incensurabili, con The Super4. Spero presto di tornare anche a teatro con “Dignità Autonome di Prostituzione”, la mia isola felice, dove posso essere chi sono senza limitare le mie emozioni mai, anzi.

Cos’è per te, citando il nostro sito, “Uno spettacolo nel cassetto”?

La parte intima, le debolezze, di ognuno di noi. Il sogno inconfessabile che abbiamo costruito per tutta la vita e che conserviamo gelosamente nella nostra intimità, concedendone semmai piccoli spezzoni a chi se l’è meritato, a chi si è guadagnato la nostra fiducia.

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