Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Paco Sangrado, all’anagrafe Francesco Imperatrice. “Una corriera per Marte Sud” è il suo ultimo brano.

Paco Sangrado, come mai questo nome d’arte?
“Paco” è il diminutivo di Francisco. Quando avevo 12 anni andai in Spagna e i ragazzini locali con cui feci amicizia mi chiamavano così. “Sangrado”, invece, è la traduzione in spagnolo di “Bloody”, dai My Bloody Valentine, una delle mie band preferite.
Le tue principali esperienze in carriera?
Ho iniziato nel 2013 a registrare e pubblicare i miei primi brani, da lì nel giro di 4 anni ho pubblicato diversi progetti, uno di questi registrato da Charlie Charles, e sono stato in apertura di diversi artisti della scena rap/trap come Mistaman, Jesto, Tedua, Rkomi calcando i palchi dell’hinterland brianzolo. Negli ultimi 3 anni invece ho preso una via differente, puntando più su un mix tra musica elettronica e cantautorato, collaborando con artisti come Mothz, Friman, Zyrtck e Glasond.
A chi ti ispiri?
Vado a periodi, per ogni mio progetto mi faccio ispirare dalle musiche di tanti artisti, stranieri e non, come Com Truise, De Lorra, Ferdinando Arnò e tanti altri. Ma il risultato è sempre qualcosa di molto lontano dall’ispirazione originale perché di mezzo ci sono così tanti processi di lavorazione che il risultato alla fine è qualcosa di originale e fine a se stesso.
“Una corriera per Marte Sud” è il tuo nuovo singolo. A chi lo consiglieresti? Puoi parlarne?
A tutti. Nello specifico a chi si vuole perdere e a chi ha bisogno di ritrovarsi, può sembrare un paradosso ma è il bello di questa canzone. Perdersi tra le ambientazioni e l’immaginario fantascientifico, ma ritrovarsi in quei sentimenti, relazioni tossiche che purtroppo più o meno tutti abbiamo vissuto.
Progetti in cantiere?
Abbiamo in mente di pubblicare a settembre un progetto a cui stiamo lavorando da 1 anno, dal suono ricercato ma allo stesso tempo assolutamente fruibile da chiunque. Nel frattempo sto anche lavorando ad un altro progetto che proveremo a rilasciare l’anno prossimo, quindi, ecco, siamo decisamente indaffarati.
Cos’è per te… (citando il nostro sito)… “uno spettacolo nel cassetto”?
Sono io, siete voi e chi ci ascolta in una dimensione intima.