Giovanni Segreti Bruno: “Nelle canzoni cerco l’originalità. Festival di Sanremo il mio sogno”

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Oggi vi presentiamo Giovanni Segreti Bruno, un giovane cantautore. “Ti voglio bene” è il suo ultimo singolo.

Da quanto tempo ti occupi di musica?

Ho iniziato a dieci anni con un amore folle per la musica classica, poi a 14 anni ho cominciato a studiare canto e a scrivere canzoni.​ Un viaggio lungo che credo non finirà mai.​

Quale è stata la spinta che ha fatto sì che iniziassi a creare musica?

L’ho capito al mio primo saggio di pianoforte. Avevo 11 anni. Al termine della mia esibizione ricordo il pubblico in piedi.​ In quel momento ho capito che la musica avrebbe rappresentato il mio posto nel mondo. Ero un bambino particolare, mi sentivo spesso solo, inespresso. La musica mi ha preso per mano e mi ha detto: “Guarda che da oggi ci sono io”. E così è stato.​

Raccontaci del tuo ultimo progetto discografico.

​ “Ti voglio bene” sono quelle tre semplici parole che vorremmo dire ma puntualmente non diciamo o tutt’al più arrivano quando è troppo tardi.​ Oggi più che mai è importante esternare i nostri sentimenti e dobbiamo farlo senza paura. Sono molto felice dei grandi risultati che stiamo ottenendo.. siamo ancora in classifica dopo tante settimane dall’uscita.​

Spiega con 3 aggettivi il tuo stile musicale.

Indefinibile: perché non si può identificare in un genere musicale. Troppo terribile ingabbiare le emozioni in un genere. La mia musica è tante cose diverse e mi piace.​

Sincero: perché canto le cose che veramente penso e racconto storie che sono di tutti.​

Ricercato: ma non per fare il figo (ride, ndr). Nel senso che in ogni cosa che faccio attuo una ricerca. Sia dal punto di vista musicale (infatti partecipo attivamente agli arrangiamenti dei miei pezzi) sia dal punto di vista dei testi. Le parole hanno un senso e le canzoni devono avere un senso.​ Cerco costantemente il mio suono, che sia originale, autentico. Non vorrei mai essere la copia di qualcun altro.

In quale stato di salute riversa oggi la musica italiana a tuo parere?

Sicuramente ci sono delle cose interessanti, così come ci sono delle cose poco o per nulla interessanti.​ Ma da sempre funziona così. Io nelle canzoni cerco l’originalità, bisogna essere riconoscibili. Quello che mi manca oggi è forse questo. Sento troppe voci uguali, contenuti identici (qualora ci fossero). Oggi le canzoni durano quanto un vocale di WhatsApp… che paura!​

Cos’è per te… (citando il nostro sito)… “Uno spettacolo nel cassetto”?

Ho tanti “spettacoli nel cassetto”.
Potrei dire: il Festival di Sanremo.​

Credo sia il sogno di tutti i cantanti italiani… anche di chi lo snobba.​ E poi tanti tanti tanti altri sogni.​
Sognare è linfa vitale per me e mi piace farlo in grande. Mi piacerebbe arrivare a tutti con la mia musica.

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