Oggi abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con una scrittrice, Daniela Schembri Volpe, la quale ci ha raccontato come si è avvicinata a questo splendido mondo, ci ha inoltre dato un prezioso consiglio per i giovani che si avvicinano a questa passione/professione e ci ha svelato i suoi futuri progetti.
Quand’è sbocciata la tua passione per il mondo della scrittura?
Saper scrivere significa avere letto molti libri, la scrittura è uno stimolo derivato dalla lettura. Nella mia infanzia anni Settanta leggere significava viaggiare con la mente: l’Isola del tesoro, Le avventure di Huckleberry Finn, Il libro della giungla, i libri di Verne e Salgari (che visse a Torino), ero semplicemente curiosa del mondo e la lettura mi appagava. La scrittura ripeto è una interessante conseguenza, una passione che rende liberi.
La scrittura mi ha sempre appassionato. Dallo studio della storia della scrittura alla Letteratura, dal giornalismo alla saggistica. Tanti anni fa, in una Torino anni Novanta, impaginavo dei periodici. Il mio capo di allora mi chiese di scrivere degli articoli, da allora non ho più smesso di scrivere approdando poi dopo diversi corsi di editoria a collaborare con case editrici e a svolgere la professione di editor. Ora sono anche giornalista pubblicista…
Il tuo primo scritto…
Il mio primo scritto è un libro incredibile di un milione di caratteri su come trascorrere 365 giornate indimenticabili a Torino, uscito nel 2014… edito dalla Newton Compton.
Quale consiglio daresti ad un giovane che ha questo grande amore nei confronti della scrittura?
Di leggere, di frequentare validi corsi di scrittura, di scrivere e di fare editare i propri scritti da un editor professionale che lo aiuti a perfezionarsi e a trovare un proprio stile con il tempo… di non sottovalutare l’aiuto dei professionisti della scrittura.

Il tuo ultimo romanzo è “Killer Tattoo – La strana coppia”, genere thriller, che cosa ami di esso?
Soprattutto i personaggi, ispirati a temperamenti eccessivi, fuori dal gregge, ma anche ad amici che hanno stimolato la mia fantasia. In seconda battuta l’umorismo che stempera egregiamente il macabro. L’ambientazione tra due città e un’isola, e soprattutto la trama ben congegnata.
Puoi raccontarci com’è nata l’idea?
Ho editato diversi noir e ho fatto una scommessa con me stessa: scrivere un noir grottesco in cui non si ripetesse il classico schema omicidio, scientifica, commissario, assassino. Insomma, leggendone un certo numero ho trovato che ci fosse poca capacità di costruire un racconto noir che uscisse fuori dagli schemi soliti del noir nostrano territoriale. Mi sono ispirata a persone reali e a luoghi che amo. L’ho scritto in aereo durante lunghi viaggi.
A chi consiglieresti il tuo romanzo?
Killer Tattoo la strana coppia è un thriller soft con tanto humor, lo consiglierei a chi ama risolvere un rompicapo e farsi due risate, perché sfido chiunque a venirne a capo fino alle ultimissime pagine.
Progetti in cantiere?
Il sequel di Killer Tattoo e altre pubblicazioni inerenti a curiosità sulla regione in cui vivo, il Piemonte.
Cos’è per te… (citando il nostro sito) …”uno spettacolo nel cassetto”?
Qualcosa che desta meraviglia, una wunderkammer per pochi eletti che ancora oggi si sforzano di cogliere il meraviglioso che c’è in questo mondo abusato dall’essere umano/disumano.